Rettori

Don Francesco Marra

Don Francesco Marra è nato a Siderno Superiore (RC) il 9 Luglio 1954 da Michele e Maria Torquato. Dopo aver vissuto gli anni dell’infanzia al paese nation, si è trasferito con la famiglia a Sestri Ponente (GE). Ordinato sacerdote il 24 giugno 1979 da Papa San Giovanni Paolo II nellla Basilica di San Pietro a Roma, don Franco fu prima vicario cooperatore nella parrocchia di S.Giacomo a Pontedecimo, poi nel 1982 fu inviato come curato a Sestri Ponente nella Basilica di N.S. Assunta, dove rimase sino al 1995 quando fu nominato parroco di S.Carlo di Cese e confessore al Santuario di NS della Guardia sino al 6 Gennaio 1999. Temporaneamente, è stato amministratore della parrocchia di S. Francesco a Sestri Ponente per la malattia del titolare, don G.B. Delfino. Qui è rimasto sino all’agosto dell’anno 2000, quando è stato nominato rettore del Santuario di N.S. del Boschetto. Il 15 ottobre, alla presenza di Mons. Dionigi Tettamanzi, allora Cardinale Arcivescovo di Genova, fece l’ingresso solenne nel santuario con tanti fedeli in festa.

IMG_3095-512x287

Il Rettore Don Franco mentre accoglie S.E. Card. Bagnasco durante una sua visita al Boschetto

 Don Piero Benvenuto
(1922-2000)
Don Piero002

Don Piero Benvenuto nacque a Sori il 16 Dicembre 1922. Fu ordinato sacerdote nel 1952. Dopo un primo periodo da curato a Fegino, fu inviato come parroco a San Fruttuoso di Camogli sino alla designazione finale al Boschetto (marzo 1972) dove morì il 18 Giugno 2000. Nel Santuario della Madonna del Boschetto dove fu rettore per 28 anni, ha dato il meglio di se come sacerdote: sapeva intelligenza dello Spirito Santo e del cuore. Si fermava in sacrestia a lungo, per essere a disposizione delle persone che avevano bisogno di lui e che sapevano di trovarlo sempre pronto ad ascoltare con pazienza e cuore, capace di dare saggi consigli, con semplicità, divenendo per non pochi un direttore spirituale. Per questo ha avuto un forte e benefico influsso sulla sua popolazione: lo stimavano come prete, vero sacerdote, lo vedevano pregare, ascoltavano con attenzione la sua predicazione sempre preparata e ricca; ricordano le sue preghiere ad alta voce soprattutto durante le adorazioni al SS.mo.
Era sempre sacerdote, cioè sapeva sempre dare le cose di Dio. Dimostrava saggezza spirituale, parlava con umiltà e discrezione e la gente lo ascoltava e lo seguiva. Con molte persone creò un legame spirituale profondo. Sacerdote e uomo capace di amicizia serena e sicura.
Non disturbava, e non chiedeva mai per sé. Apprezzava ogni gesto di attenzione e di amicizia, soprattutto quando aveva problemi di salute, ma si riteneva sempre sereno.
Ha custodito con venerazione, pazienza e affetto grandi, la sua cara e veneranda mamma. Negli ultimi tempi, a volte per lunghi periodi, non poteva celebrare a motivo della sua salute (tutti ricordano ancora il suo ultimo mese di maggio): non si lamentava, univa il suo sacrificio a quello di Cristo. Uomo e sacerdote attivo: basta ricordare la cura e il gusto con cui ha saputo riportare al suo pieno splendore il ultimo Natale. Si è interessato e ha seguito i lavori del Chiostro, rendendolo accogliente e funzionale.
I suoi compagni di seminario lo ricordano per il suo sorriso, per le sue battute spiritose, la voglia di scherzare, la allegria. Ma soprattutto ricordano il suo impegno e la sua serietà, il suo buon esempio, la sua capacità di saper portare la croce.

(tratto dal Libro Santuario Nostra Signora del Boschetto di Luciano Venzano)