“Due elementi per dimostrare che il quadro è del 1518”

Fonte www.levantenews.it

I fedeli di Camogli vogliono dimostrare che il dipinto della Madonna del Boschetto (su legno e non su tela) è datato 1518, come l’anno dell’apparizione della Madonna ad Angela Schiaffino. Spiega l’avvocato G.B. Roberto Figari, profondo conoscitore di storia locale: “La tavola di legno è così sottile e in uno stato di degrado tale che non è stato possibile eseguire né test fisici né chimici, ad esempio quello del carbonio 14. Non esiste quindi un riscontro oggettivo. Quella espressa dalla dottoressa Alessandra Cabella, quando dice che il quadro custodito al Santuario  potrebbe essere del Seicento, mi è parsa una sua valutazione stilistica, una ipotesi”.

Per altro in mancanza di riscontri oggettivi neppure un esperto, tanto più se a nome della Soprintendenza, esprimerebbe un giudizio tassativo.

Forse c’è però la possibilità di effettuare gli esami. Lo spiega lo stesso avvocato Figari: “Quando il quadro, che inizialmente era esposto nella cappella originaria, venne posto in una cornice di argento sopra all’altare maggiore del santuario, fu necessario piallare lateralmente la tavoletta dilatata dall’umido. Quei trucioli furono gelosamente conservati e forse sarebbero sufficienti per essere sottoposti ad esami. In grado quindi di rilevare l’epoca del dipinto”.

Ma c’è di più, padre Serafino, dell’Ordine dei Serviti, nel 1558 raccontò un episodio (come riportato nel volume “Santuario Nostra Signota del Bocchetto” pag. 21): tale Antonio Schiaffino, un cieco, accettò la sfida di un gruppo di ragazzi; si fece mettere un sasso su un piede e lo lanciò con veemenza contro la cappella. Il sasso superò il cancelletto in legno che delimitava l’ingresso e colpì il quadro spaccandolo in due.

Dice G.B. Roberto Figari: “Il quadro ha in effetti una spaccatura dall’alto al basso. La scena del cieco che lancia il sasso è rappresentata in un antico dipinto posteriore a quello della Madonna del Boschetto. Stabilire la data di questo secondo dipinto fornirebbe certamente una indicazione molto importante. Come lo è la relazione di padre Serafino”.

Si ringrazia la redazione di www.levantenews.it per averci concesso la possibilità di ripubblicare quando da loro scritto.

 

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Camogli: “Due elementi per dimostrare che il quadro è del 1518”

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